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Gli spettacoli della compagnia

MattatTori - L'Italia di Magnani e Gassman

Di e con: Marianna Esposito e Ettore Distasio

Assistenza alla regia: Davide Rustioni e Daniele Cauduro

 

Anna Magnani e Vittorio Gassman, morti, devono sostenere un’audizione. Con Dio. Per sapere se meritano il paradiso o l’inferno. Sono costretti a confessare il loro vero IO, e, quindi a scoprire e ritrovare la linea di confine tra il vivere e il recitare. E comincia un folle recital che entrambi imbastiscono, cuciono, sbrogliano, incespicano, interrompono, sbraitano.

 

Mettono le loro scelte di vita alla gogna, esposte al giudizio e cercano di capire e di capirsi. Di comprendere cosa sia mai stato il cinema, il teatro, l'arte. Cosa sia la passione, quando divora un essere umano:

 

"questo innominabile, imperscrutabile, soprannaturale tiranno che mi comanda contro tutti gli umani affetti e desideri di proseguire di andare avanti, di agitarmi tutto il tempo, facendomi fare cose che nella mia vera natura non avrei nemmeno osato sognare."

Il contrasto tra l’attore, vivere, recitare, vivere recitando, l’immagine “pubblica” e il privato. Dover scegliere, continuamente, tra gli affetti e l’arte, tra la famiglia e l’arte, tra l’amore e l’arte. Paradiso o inferno?

 

Entriamo nei ricordi dei personaggi, nei loro sacrifici e soprattutto nelle loro scelte, obbligate e... discutibili?

 

Pochi oggetti in scena, simbolici. Un tappeto rosso, che è lancetta di un tempo bruciato sulla terra, e un acchiappasogni, produttore di immagini e ricordi rievocano un’Italia che, allora, veniva invidiata in tutto il mondo. Roma, il cinema, il teatro. Poeti e scrittori e registi e attori che facevano grande la nostra nazione.

Tu, Mio

Liberamente tratto, ispirato, suggestionato dall’omonimo romanzo di Erri De Luca

Adattamento e regia: Marianna Esposito

Con: Ettore Distasio, Marianna Esposito.

Assistenza alla regia: Davide Rustioni

 

  • Vincitore del premio AEnaria 2015, categoria “Miglior Spettacolo” Motivazioni della giuria: La scrittura drammaturgica, l'uso sapiente dello spazio scenico e il talento degli interpreti concorrono al profilo qualitativo dello spettacolo, capace di riportare al presente della messinscena la memoria del passato e le contraddizioni dell'adolescenza alla necessità di una metamorfosi, che è il senso più autentico del fare teatro.

  •  Finalista al festival “Le Voci Dell’Anima – incontri di teatro e danza”. Finale: Novembre 2016 

  • Festival “Ad Arte, Calcatacinemateatrofestival”

 

**** La regia di Marianna Esposito riporta gli elementi presenti nel romanzo rispettandone tutta la poetica, ma li assembla liberamente in una storia delicata, che si snoda su un piano temporale diverso offrendo in più, un lieto fine, che arriva come una carezza al cuore, un alito di speranza.

 

**** Il compito che Marianna Esposito doveva portare a buon fine in questa occasione era duplice: da un lato, emozionare il pubblico con una storia interessante; dall'altro, non tradire lo spirito dell'autore. Ha raggiunto entrambi gli scopi perché è un'artista brava e completa

 

**** Delicatezza ed eleganza: questo è l’approccio che questa pièce ha con “Tu, mio”. (…) e vorremmo essere tutti un po’ Enrico.

 

“Tu, mio” è una storia d’amore e di crescita. In un’estate di mare, di chitarre, di dopoguerra e odore di boom economico, Enrico, un ragazzo di sedici anni, sente il peso di una memoria recente che nessuno vuole più raccontare. Sente sotto la pelle l’orrore appena trascorso. Lo vede negli occhi di Caia, il primo l’amore, la ragazza più grande, l’Ebbrèa, come la chiama il suo amico pescatore. Vuole sapere e nel soffio dell’estate del 1955, a Ischia, Caia ed Enrico sono circondati dal mare, che centrifuga tutto e li costringe a trovare il proprio centro, la propria posizione in un amore che li travolge con il peso duro della storia.

E così Enrico cresce e si fa carico della memoria. Diventa adulto lasciando sanguinare le ferite, osservandole, caricandosi di una rabbia e un’indignazione che non vuole dover provare mai più. Prendendo decisioni, affrontando responsabilità e diventando, così, uomo.

 

La compagnia TeatRing torna a parlare di storie qualunque, attraverso le quali vibrano i cuori e il coraggio di eroi nascosti; in questo caso giovani eroi che imparano la vita e l'amore nello spazio di un'estate e cercano di suturare ferite profonde come la guerra, l'antisemitismo, il dolore e la perdita, con le risorse inesauribili dell'essere umano messo alle strette.

 

Il linguaggio è sempre quello che contraddistingue la ricerca di TeatRing: un tessuto drammaturgico dove il corpo, le scene, la voce e l'anima degli attori sono IL testo. Nessuno di questi elementi è mai puramente decorativo. Tutto concorre a creare una storia fatta di immagini, metafore ed emozioni.

Il dolore può essere leggero, può essere poesia, se si riesce a non perdere mai la vista della terraferma.

Recensione1, Recensione2, Recensione3

Sottosopra - perché ho più diritto di te a suicidarmi

 

Regia: Marianna Esposito

Con: 

Ettore Distasio

Marianna Esposito

Claudia Ciuffreda

Davide Rustioni

Assistenza alla regia: Stefania D'Ambrosio

 

L’incredibile storia di quattro personaggi borderline che si incontrano la notte in cui decidono di suicidarsi e poi, dopo essersi rovinati i piani, si odiano cordialmente in un percorso che li porterà a rivedere i loro piani.Con un linguaggio che palleggia senza sosta tra il ritmo della commedia e la ricerca poetica, la Compagnia TeatRing crea uno spettacolo capace di far ridere e commuovere, prendendo in giro la vita, la morte e la piccolezza del dolore umano

 

Leggi la recensione di farespettacolo.it

Creaturamia...

EDINBURGH FRINGE festival, Edinburgo
UNO Concorso Nazionale di Monologhi Teatrali, Firenze
Premio Nazionale Per Attrici Bianca Maria Pirazzoli, Bologna
Festival Status Quo, Reggio Emilia
Martedi All'Ambra, Alessandria
Rassegna EmargiNati, Alessandria

Festa del Teatro, Milano



Regia: Marianna Esposito
Assistenza alla regia: Aldo Bianco
Luci: Francesco Collinelli
Con: Marianna Esposito

***** "Un fiume, il monologo, (...) Marianna Esposito lo trasporta sulla scena con le splendide parole del testo e una grande fisicità, che tramortisce e stordisce, passando da gesti fortemente evocativi a sequenze di movimenti stranianti, caotici e dissonanti" (Paolo Ferrara, Gufetto.it) 


****Un crescendo di intensità. Marianna Esposito vive con il pubblico senza mai risparmiarsi, affiancando alla narrazione una gestualità concitata, che padroneggia, alternando con grazia e sarcasmo l’attraversamento di voragini di sofferenza, in un perenne stato di confine. Convincente e commovente la prova di TeatRing. (Giulia Muroni, PaneAcquaCulture)

La più bella storia d'amore che possiate vedere: l'amore incondizionato, la lotta e l'ottimismo disperato. Un personaggio che altalena tra il grottesco e il tragico. Uno spettacolo dove corpo, parole, scene e musica diventano un unico tessuto narrativo che vi racconta la ricchezza della forza che è in ognuno di noi. 
Un personaggio che non vuole chiedersi se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto, ma usa tutte le forze che ha per riempirlo, ad ogni costo.
Un omaggio a tutti i lottatori d'amore.

A.M.O.R.E. distruzioni per l'uso​
Regia: Marianna Esposito
Con: Aldo Bianco, Marianna Esposito, Federico Mangione

Assistenza alla regia: Alex Perabo

Assistenza alla drammaturgia: Letizia Giangualano

 

Un divertissement, ma fino a un certo punto. Per guardare l’amore con leggerezza.

Uno studio sulle differenze tra uomo e donna, sulla coppia, le eterne incomprensioni,
l’innamorarsi del sé stesso che si vede nell’altro.

Dove gli attori fanno gli attori che fanno i personaggi e discutono sui personaggi e
l’amore è sempre lì, il principale argomento. Su cui nessuno capisce assolutamente nulla.
Da cui si lascia trasportare, senza capire
perché.

Che si osserva finire, senza capire perché.

Parlami Ancora Per Aria​

Piccoli valzer per figlie e padre assente

Festival Status Quo, Reggio Emilia

Testo e regia: Marianna Esposito

Con: Angela Rossi, Letizia Giangualano, Federica Salvatore

Assistenza alla regia: Stefania D'Ambrosio

Scenografie: Stefania D'Ambrosio

Luci: Danilo Morosini

Tre donne in scena
Forse tre momenti della stessa donna danzano
Lamore per il padre
Il cerchio che non si chiude mai circonda e ricopre le fantasie e i ricordi, fino a confondere le età, il sogno dalla vita, alla ricerca perenne dell'amico, l'amante, lo specchio, il giudice, l'assolutore, il compagno

Papà

Sogno di Molto Rumore in una Notte fra Romeo e Giulietta​

Corto teatrale

Medley Shakespeariano per cercare l'essenza di uomo e donna

Festival Internazionale di Regia Teatrale Fantasio Piccoli, Trento



Regia: Marianna Esposito
Con: Marianna Esposito, Fabio De Marco
Assistenza alla regia: Aldo Bianco

 

Shakespeare e le baruffe tra uomo e donna, presenti in quasi tutte le sue opere.
Ci siamo divertiti a immaginare, partendo da Piramo e Tisbe, i più effimeri tra i personaggi proposti dal bardo, perché neanche esistenti davvero nell'opera, bensì recitati dagli artigiani del Sogno di una notte di mezz'estate. Li abbiamo immaginati vivi, divisi dal ben noto muro; quasi una prova generale del "balcone" di Romeo e Giulietta. Poi fuggendo si trasformano in Ermia e Lisandro, in Benedetto e Beatrice, in Marianna E Fabio, in attori innamorati. O no?
Attraverso i secoli le stesse incomprensioni, le stesse rimostranze, le stesse proteste. E lo stesso, sempre lo stesso, modo di fare pace.
Ci ridiamo su. Anche perché, come disse Troisi (e noi gli crediamo totalmente): "Uomini e donne sono le persone meno adatte a sposarsi"

Via Portoferraio 4, Milano, 3384606518, info@teatring.it

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